Ma avevo capito che per dare il meglio
di me dovevo lasciar fuori dai reparti Alessio e far entrare Kagliostro.
La magia come mezzo per tirare fuori sorrisi anche in una situazione
dove il sorriso beh... non èproprio di casa.
Le prime difficoltà, non indifferenti, e poi ecco la fiducia
dei piccoli e dei genitori....tutti entusiasti di questa idea.
Ma la vera magia è stato scoprire che io ero più entusiasta
di loro perchè questo mio impegno appagava molto anche me!!!
E così sono andato avanti fino a quando sono riuscito a conciliare
questo impegno con quelli lavorativi.
Adesso, anche se non ho più il mio appuntamento settimanale
al Mayer, resto sempre a disposizione, per prestare la mia opera a
tiolo gratuito, di tutte quelle realtà, associazioni, enti
pubblici etc..., che seriamente lavorano per i minori e non solo.
E così in questo percorso sono nate altre collaborazioni e
amicizie importanti, fra le tante cito l'"Associazione Vivere
Insieme" di Firenze, la Misericordia del Galluzzo e "Insieme
per la Vita" di Livorno.
A loro e a tutti gli altri va il mio grazie di cuore per la possibilità
che mi hanno dato di collaborare con loro per quello che posso, per
quello che so fare, e aiutarli a raggiungere i loro grandi e lodevoli
traguardi.
Questa pagina per molti può non avere un senso...per me lo
ha molto profondo.
COME LA MAGIA AIUTO' UNA BAMBINA CIECA A VEDERE
(ringrazio Marco per questo bellissimo testo)
"...il mio amico Whit è
un mago di professione e fu ingaggiato da un ristorante di Los Angeles
per eseguire ogni sera giochi di prestigio girando tra i tavoli
e davanti ai clienti che cenavano. |
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Una sera si avvicinò a una famiglia e, dopo essersi presentato,
estrasse il mazzo di carte e cominciò a eseguire trucchi.
Rivolgendosi a una bambina seduta al tavolo, le chiese di scegliere
una carta. Il padre lo informò che
Wendy, sua figlia, era cieca. Whit rispose: " Va bene. Se lei
è d'accordo, proverei un giochino lo stesso.
Wendy, ti piacerebbe aiutarmi in un giochino?" Un po' timida,
Wendy scrollò le spalle e rispose "va bene".
whit si sedette di fronte a lei al tavolo e disse:
"Adesso prenderò in mano una carta da gioco, Wendy, e sarà
o rossa o nera. Quello che voglio farti fare è usare i tuoi poteri
paranormali e dirmi di quale colore è la carta, se rossa o nera.
Capito?" Wendy annuì
White prese in mano il Re di Fiori e disse "Wendy, questa è
una carta nera o rossa?"
Dopo un momento la bambina cieca rispose "Nera."
I familiari sorrisero. Whit prese in mano il sette di cuori
e disse: "Questa è una carta rossa o una carta nera?"
Wendy rispose :"Rossa".
Poi Whit prese in mano una terza carta, il tre di quadri, e disse:
"Rossa o Nera?" Senza esitare Wendy disse :"Rossa".
I suoi familiari ridacchiavano nervosamente e Whit proseguì con
altre tre carte, e Wendy le indovinò tutte e tre.
Incredibile sei su sei!
I familiari non riuscivano a credere quanto fosse fortunata.
Alla settima carta, Whit prese in mano il cinque di cuori e disse:
"Wendy, voglio che tu mi dica il valore e il seme di questa
carta...se è cuori, quadri, fiori o picche." Dopo un momento
Wendy rispose con sicurezza: "E' il cinque di cuori!"
I familiari restarono senza fiato; erano sbalorditi.
Il padre domandò a Whit se era un trucco o vera magia.Whit rispose
"Deve domandarlo a Wendy".
Il padre chiese "Wendy come hai fatto?"
Wendy sorrise e rispose "E' magia!"
Whit strinse la mano ai familiari, abbracciò Wendy, lasciò il suo
biglietto da visita e salutò.
Chiaramente aveva creato un momento magico che questa famiglia non
avrebbe mai dimenticato.
L'interrogativo, naturalmente, è come facesse Wendy a sapere il
colore delle carte. Poichè Whit non l'aveva mai incontrata prima
di quel momento al ristorante, non avrebbe potuto dirle anticipatamente
quali carte fossero rosse e quali nere.
E poichè Wendy era cieca, era impossibile per lei vedere il colore
o il valore delle carte quando lui le prendeva in mano. E allora?
Whit riuscì a creare questo miracolo irripetibile utilizzando un
codice segreto e un ragionamento rapido.
In precedenza nella sua carriera Whit aveva messo a punto un codice
per comunicare con i piedi le informazioni da una persona all'altra
senza parlare.
Non aveva mai avuto occasione di utilizzare quel codice fino a quel
momento al risotrante.
Quando Whit si sedette di fronte a Wendy disse:
"Adesso prenderò in mano una carta da gioco, Wendy, e sarà
o rossa o nera,2 le diede un colpetto sul piede (sotto il tavolo)
quando pronunciò la parola "rossa" e due colpetti quando
disse "nera". Per accertarsi che lei lo capisse, ripetè
i segnali segreti dicendo: "Quello che voglio farti fare è
usare i tuoi poteri paranormali e dirmi di quale colore è la carta,
se rossa (un colpo) o nera (due colpi). Capito?"
Quando lei fece di si con la testa Whit seppe che aveva compreso
il dodice ed era disposta a stare al gioco.
I familiari pensavano che quando lui le chiese se avesse "capito"
si riferisse alle sue istruzioni verbali.
COme le comunicò il cinque di cuori?Semplice.
Le diede cinque colpetti sul piede per farle sapere che era un cinque.
Quando le domandò se fosse una carta di cuori, quadri, fiori, picche,
glielo comunicò dandole un colpetto sul piede mentre pronunciava
la parola "cuori".
La vera magia di questa storia è l'effetto che ebbe su Wendy.
Non soltanto le diede la possibilità di brillare per qualche istante
e di sentirsi speciale davanti alla sua famiglia, ma fece di lei
una diva a casa loro, poichè i familiari raccontarono ovviamente
a tutti gli amici della sorprendente esperienza "paranormale".
Alcuni mesi dopo questo avvenimento, Whit ricevette un pacchetto
di Wendy. Conteneva un mazzo di carte da gioci in Braille, unitamente
a una lettera.
Nella lettera Wendy lo ringraziava per averla fatta sentire tanto
speciale e per averla aiutata a "vedere" per qualche istante.
Diceva che ancora non aveva detto ai familiari quale trucco avesse
utilizzato, anche se continuavano a domandarglielo.
Concludeva dicendo che voleva farli avere il mazzo in Braille perchè
potesse escogitare altri trucchi per le persone cieche.
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